Un dubbio frequente è se il nuovo regime forfettario per i piccoli contribuenti, introdotto dalla Legge di Stabilità del 2015, possa essere applicato alle vendite on line di particolari tipi di beni tra cui oggetti di antiquariato e beni usati in generale. Il dubbio nasce dalla duplice circostanza che:
– per le vendite (on-line ma anche off-line) di tali tipologie di beni è previsto un regime Iva speciale, chiamato regime del margine;
– l’adozione di tale regime del margine è incompatibile con il nuovo regime forfettario per i piccoli contribuenti.
Tuttavia, attenendosi al tenore letterale della norma, è possibile concludere che l’incompatibilità con il regime forfettario sussiste solo nel caso in cui venga in concreto applicato il regime del margine. La norma afferma che “sono esclusi dal regime …. coloro che si avvalgono di regimi speciali di determinazione dell’imposta sul valore aggiunto” (tra cui il regime del margine).
D’altra parte l’adozione del regime margine deve ritenersi facoltativa (in questo senso si è espressa l’Agenzia delle entrate in diverse risoluzione ad es. la n. 73 del 2007).
Pertanto è escluso dal regime forfettario chi adotta un regime speciale Iva, mentre chi esercita un’attività per la quale è previsto un regime speciale Iva (come ad esempio il commercio on-line di beni usati o di oggetti di antiquariato) ma non se ne avvale, potrà certamente applicare il regime forfettario.
Salve, mi chiamo Marco e sarei intenzionato ad aprire un’attività di vendita on line di cose usate. Cose che ho già da tanto tempo in cantina.
Purtroppo vedo che non potrei entrare nel regime del margine globale o analitico perché non ho pezze d’appoggio o fatture d’acquisto dei beni usati.
La mia idea era di iniziare con il regime forfetario del 2016, quello di cui parla lei. Però tutti dicono che sono esclusi i venditori di beni usati ecc. Adesso non vorrei togliere credibilità a quello che dice, ma come posso avere la certezza di poter aderire a questo regime(e non al margine) senza che un giorno possano venire a bussarmi alla porta?
Nel senso, c’è una certezza fondata in quello che asserisce oppure è un punto di vista che può essere messo in discussione.
La ringrazio per l’attenzione e disponibilità.
Ripeto non voglio mettere in discussione la sua professionalità ma mi piacerebbe essere certo del passo che vorrei fare. Grazie
Distinti Saluti
Marco Dini
Buongiorno, non si preoccupi condivido le sue perplessità. Al momento non c’è una presa di posizione ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate. La conclusione cui sono giunto nell’articolo deriva dalla circostanza che l’applicazione del regime del margine per la rivendita di beni usati è facoltativa: si può sempre optare, in alternativa, per l’applicazione ordinaria dell’Iva su tutte le cessioni (scelta penalizzante in quanto si perderebbe la detrazione dell’iva sugli acquisti ed è questo il motivo per cui è stato introdotto il regime del margine che è più favorevole).
Se qualcuno vuole sottoporre il proprio caso all’Amministrazione Finanziaria mi rendo disponibile (gratuitamente) a predisporre ed inoltrare una istanza di interpello in modo da conoscere il parere ufficiale dell’Agenzia (che in questo caso sarà però vincolante).
Buongiorno,
Anche sul Sole 24 ORE l’Esperto Risponde sposano la sua tesi.
Veda la risposta del 21.3.2016 di Giovanni Petruzzellis:
“Un commerciante di vendita di beni usati – se e solo se opta per l’applicazione dell’Iva nei modi ordinari – può aderire al regime forfettario 2016.”
Veda anche la risposta del 1.2.2016 di Giampaolo Tosoni e Marcello Valenti e la risposta del 24.3.2016 di Meneghetti.
Con i migliori saluti,
Andrea Sala
Grazie!
Buonasera, anche io ho cominciato a vendere online su un sito simile ad ebay vestiti usati (vintage) si chiama ETSY comprati nei mercatini della mia città. Negli anni ne ho accumulati tanti e continuo a farlo e ho visto che si può ricavarne uno “stipendio” lo fanno in molti soprattutto all’estero.
Ora come sarei inquadrata fiscalmente non potendo chiedere ad un mercatino dell’usato una ricevuta per un pezzo tirato fuori da uno scatolone alle 6 del mattino e pagato due euro.
Ho spese della percentuale del sito, che comprende inserzioni e loro percentuale e altro. Ci deve essere un modo perchè è veramente diffuso questo metodo. Sia su etsy che su asosmarketplace, sia ma su ebay.
Ho bisogno di un commercialista che mi segua correttamente in questo senso. Leggo sul web e il regime forfettario non è applicabile ma leggo invece qui che ci sono margini di interpretazione.
Martina
Buonasera se l’attività è condotta in modo abituale l’inquadramento corretto passa per forza dall’apertura di una partita Iva. Il regime forfettario consente di forfettizzare le spese deducibili anche in assenza dei giustificativi di spesa, come nel caso di chi vende oggetti usati on-line.
Quanto all’applicazione del regime forfettario confermo quanto detto sopra. Il regime è alternativo a quello del margine e quindi rinunciando a quest’ultimo è possibile optare per il forfettario. Sottolineo ancora una volta che l’Agenzia delle Entrate non si è mai espressa sulla questione ma si tratta dell’interpretazione più logica e coerente.
Saluti
buongiorno,
sarei interessato agli sviluppi di questo problema di cui state trattando, è possibile sapere se ci sono delle novità.
brevemente la mia storia è questa:
2009 apertura attività di vendita online di beni nuovi e beni usati con regime dei minimi.
nel 2014 (terminati i 5 anni del regime dei minimi) ho utilizzato regime iva a margine.
poi dal 2015 ho usufruito del regime forfettario.
il mese scorso ho cambiato consulente fiscale, il quale mi avrebbe detto che con il regime forfettario non posso vendere oggetti usati.
chiedo cortesemente se avete delle notizie aggiornate in merito a questa dibattuta situazione.
saluto e ringrazio anticipatamente, alessandro
Buongiorno,
al momento nessuna novità, restano valide le considerazioni che abbiamo svolto in questo post che può sottoporre al Suo consulente fiscale per le opportune valutazioni specifiche del Suo caso.
Un cordiale saluto
Marco Vergani
Salve. Complimenti per la qualità della discussione. Mi inserisco con lo stesso problema e qualche altra riflessione…
Se non opto per il regime del margine, sulla cessione dei beni, usati, dovrei aggiungere l’IVA? Se così fosse, comunque, nel forfettario l’iva non si versa e quindi perché nella risposta a Martina lei parla del mancato vantaggio di recuperare l’iva sugli acquisti?
Infine, se qualcun altro vuol rispondere, a parte il problema IVA, ci sono i registri di P.S. dove mettere i dati dei venditori… come ha risolto questo problema, la signora Marina? Grazie.
Daniela
Buongiorno Daniela, è esatto: nel regime forfettario l’Iva non si applica e quindi come contropartita viene esclusa la possibilità di detrarre l’eventuale Iva pagata sugli acquisti.
Buongiorno Daniela,
Le segnalo che il D.Lgs 222/2016 ha abolito l’obbligo di annotare le operazioni commerciali sull’apposito registro previsto dal Tupls.
Saluti
Marco Vergani
Buongiorno ho un ecommerce di vendita di giocattoli e materiale per bambini volevo aggiungere alla vendita i libri per bambini, qualcosa… non divenire una libreria ovviamente. Ho il regime forfettario. La mia consulente finanziaria rivolgendosi alla agenzia entrate mi ha vietato in alcun modo di vendere libri. Mentre un’altra consulente ha detto che non c’è alcun problema se la vendita dei libri viene trattata come l’altra merce che vendo. Volevo capire chi ha ragione? E in che senso la vendita dei libri viene trattata come l’-altra merce? Nel prezzo che mi fa a me l’editore come rivenditore?
Buon giorno Dr Vergani, complimenti per la chiarezza delle sue indicazioni. Avrei un semplice quesito da porle in relazione al fatto che sono di recente andato in pensione. Sono un appassionato di oggetti artistici e, oltre agli oggetti di famiglia, ne ho acquistati altri negli anni e non di tutti ho il titolo di acquisto. Vorrei vendere on line alcune delle cose che non mi interessano più. Il mio commercialista mi ha detto che lo posso fare, come attività occasionale da collezionista, senza quindi emettere fattura e senza applicare l’iva. Il ricavato non lo devo dichiarare tra i miei redditi, trattandosi appunto di attività collezionistica occasionale. Le sembra corretta come interpretazione? Ha qualche suggerimento da darmi per essere in regola? La ringrazio e la saluto cordialmente..
Buongiorno,
concordo in linea generale con quanto Le ha consigliato il Suo commercialista.
Riterrei comunque opportuno dichiarare i redditi conseguiti, anche se modesti, nel quadro RL del Modello Unico come redditi diversi.
Saluti
Buongiorno.
Mi complimento per l’argomento trattato e per la sua chiarezza.
Le scrivo perchè ho dei dubbi nella previsione di una prossima apertura di uno store online.
La mia idea sarebbe quella di offrire con prevalenza beni usati, ma anche dei beni nuovi ed addirittura altri prodotti da me stesso.
Ho letto dell’esistenza di vari regimi fiscali al quale aderire e quello dei Minimi/forfettario sembra essere quello più conveniente alle mie esigenze.
Purtroppo come si parlava in questo articolo, sono venuto a conoscenza dell’impossibilità di vendita dei beni usati, poiché assoggettato ai regime dei margini, regime che si esclude con quello dei minimi.
La mia domanda è:
Eventualmente non mi avvalessi del regime dei margini per la parte di vendite di beni usati, come dovrei gestire la tenuta IVA per questi? é comunque conveniente?
Se la risposta alla precedente domanda è negativa, a quale regime fiscale dovrei aderire per vendita di usato e nuovo? sia al regime marginale che ordinario?
Grazie mille e complimenti per il sul lavoro
Buonasera,
io mi trovo in una situazione simile sono un riparatore di smartphone tablet e pc, e sono inquadrato con il regime forfetario.
Vorrei iniziare a vendere telefoni usati ma il commercialista dice che non lo posso fare appunto perchè chi ha aderito a tale regime (fofetario) non puo propio vendere oggetti usati.
Grazie per l’ attenzione.
Vorrei mettere all’asta beni personali: gioielli e/o quadri che potrebbero avere un valore importante. Esiste una soglia oltre la quale si è obbligati a indicare l’introito nella propria dichiarazione dei redditi?
In merito alla vendita dei gioielli, non ricorre il presupposto impositivo in base alla lettera c–ter, comma 1, dell’articolo 67 del Tuir, in quanto, come chiarito anche dalla circolare 165/E/1998, i metalli preziosi lavorati (quali, appunto, i gioielli) sono esclusi da prelievo Irpef, mentre ne restano assoggettati quelli allo stato grezzo (lingotti, pani, verghe eccetera) e quelli monetati.
Circa le opere d’arte (compresi quadri e mobili d’antiquariato), è da ritenere esclusa la rilevanza reddituale della loro vendita, poiché sono beni non indicati nelle varie fattispecie impositive – la cui elencazione è tassativa – indicate dal citato articolo 67, e ai quali il legislatore non ha connesso in via ordinaria un intento speculativo (relazione governativa all’articolo 81 del Tuir, ora articolo 67); in questo contesto potrebbe piuttosto individuarsi un’operazione di dismissione patrimoniale (risoluzione 5/E del 24 gennaio 2001). Comunque, in entrambe le ipotesi, non dispiega alcun condizionamento la consistenza economica di questi beni nonché il ricavato della loro dismissione.
Tuttavia, non si possono escludere a priori ipotesi in cui la vendita di tali beni possa configurare l’esercizio di un’attività commerciale, ancorché svolta in forma non abituale, secondo la previsione di cui alla lettera i del comma 1, qualora venga effettuata mediante un particolare impiego di mezzi organizzati, che comunque non si ritiene ricorrere nell’ipotesi di vendita mediante asta.
Sono un artigiano tecnico riparatore hifi,sono in regime forfettario,vorrei ,restando nel regime forfettario con limite 65000 euro,prendere licenza per la vendita di ricambi/accessori,apparecchi nuovi ,ma anche quelli ex-demo/outlet (con comunque due anni di garanzia ) e quelli nuovi ricondizionati con 1 anno di garanzia,lo posso fare?
Quali norme o leggi ,regolano questo tipo di casi ?
Vi ringrazio .
Salve, vorrei aprire la partita iva per il commercio online di auto usate. Essendo un bene mobile usato dovrei applicare il regime speciale iva; però io acquisterei le auto solo da altre concessionarie ( in cui c’è iva) non da privati per cui il regime speciale del margine non troverebbe applicazione.
Posso quindi ad oggi optare per il regime forfettario?
Grazie
Rimando a questo nuovo post che chiarisce (spero definitivamente) la vicenda in senso favorevole:
https://marcovergani.com/possibile-aderire-al-regime-forfettario-in-alternativa-al-regime-del-margine/