Alla Camera si va verso l’approvazione della c.d. “Web Tax” sulle transazioni digitali. Dopo varie modifiche pare che la versione definitiva della norma che introduce la nuova imposta sarà quella contenuta nell’emendamento presentato alla Commissione Bilancio della Camera lunedì 18 dicembre e il cui testo è consultabile qui.
Stando quindi al testo aggiornato la nuova imposta si applicherà alle 1) prestazioni di servizi 2) effettuate tramite mezzi elettronici 3) rese nei confronti di società e ditte individuali residenti in Italia (escluse quelle in regime forfettario).
Le prestazioni di servizi soggette all’imposta saranno dettagliatamente individuate da un apposito decreto ministeriale.
L’imposta avrà un aliquota del 3% e sarà applicata sotto forma di ritenuta a titolo d’imposta.
La ritenuta non dovrà essere applicata nel caso in cui il prestatore del servizio dichiari che non effettuerà, nel corso dell’anno solare, più di 3.000 transazioni digitali.
Fermo restando che le singole prestazioni assoggettabili alla nuova ritenuta saranno individuate da un apposito decreto da emanarsi entro il 30 aprile 2018, dalla relazione illustrativa sembra intuirsi che, oltre alla pubblicità on-line, saranno considerate le attività di data analytics, cloud computing e sistemi di integrazioni ICT.
Per chiarire meglio il meccanismo di funzionamento della web tax facciamo un paio di esempi:
– Alfa, società italiana acquista servizi cloud per Euro 1.000,00 + IVA da altra società italiana Beta la quale effettua più di 3.000 transazioni digitali annue. Alfa paga a Beta l’importo di 1.192,00 (pari a 1.000,00 + iva 22% – ritenuta 3%) e versa la ritenuta di 30 Euro entro il 16 del mese successivo.
– Alfa ditta individuale italiana di e-commerce, acquista campagne pubblicitarie Facebook per 200 Euro. Alfa riceve fattura da Facebook per 200 Euro (senza Iva in quanto Facebook ha sede in Irlanda) ma effettuerà un pagamento solo per 194,00 versando 6 Euro di ritenuta con modello F24 entro il 16 del mese successivo.
– Alfa, società italiana IT vende servizi digitali a Beta Ltd, società con sede in UK. Dal momento che il soggetto committente dei servizi digitali non è residente nel territorio italiano, nessuna ritenuta deve essere effettuata da parte di Alfa.